Il sistema linfatico è costituito da un articolato sistema di vasi molto simile a quello circolatorio venoso e arterioso. A differenza del sangue, la linfa non viene spinta dall’attività cardiaca, ma scorre nei vasi mossa dall’azione dei muscoli che contraendosi e rilassandosi funzionano come una vera e propria pompa. Quando tale azione viene meno per esempio a causa dell’eccessiva immobilità, la linfa tende a ristagnare e si accumula nei tessuti quando si rimane a lungo in una posizione statica oppure quando un arto viene immobilizzato causa una gessatura. I vasi linfatici detti capillari si trovano nelle regioni periferiche dell’organismo e, riunendosi tra loro, danno origine a vasi sempre più grandi fino a riversarsi nel dotto toracico. La linfa trasportata dal dottor toracico unendosi a quella presente nei vasi provenienti dalla parte superiore del corpo si riversa a livello della congiunzione tra la vena succlavia e la vena giugulare. In corrispondenza di alcune giunzioni tra i dotti linfatici, troviamo stazioni di filtraggio, i linfonodi, deputati alla produzione e alla purificazione della linfa (timo, milza, midollo osseo). I vasi linfatici di maggiore dimensione si caratterizzano per il susseguirsi di restringimenti e dilatazioni a cui si associano vere e proprie inserzioni valvolari che, similmente a quelle del sistema venoso, impediscono il reflusso della linfa obbligandola a scorrere in un solo senso. La linfa deriva direttamente dal sangue e ha una composizione ad esso molto simile, nonostante sia più ricca di globuli bianchi e poverissima di globuli rossi. La linfa rappresenta l’efficace sistema attraverso cui l’organismo raccoglie i liquidi e materiale di scarto dalla periferia per poi veicolarlo agli organi di depurazione (fegato, reni, polmoni, linfonodi). Sotto questo punto di vista, la funzione del sistema linfatico è quindi molto simile a quella del circolo venoso. Quando il prezioso sistema di drenaggio linfatico va in tilt, si possono accumulare notevoli quantità di liquidi negli spazi interstiziali a causa del gradiente osmotico sfavorevole. Questa condizione è definita edema ed è una tipica conseguenza dell’immobilizzazione prolungata e una condizione tipica di alcune problematiche.
I punti neurolinfatici furono scoperti dal dottor Frank Chapman. Questi punti sono paragonabili a interruttori della linfa ovvero massaggiandoli si sblocca la linfa. Sono dei punti di drenaggio, si trovano sotto la pelle e oltre a drenare la linfa, stimolano anche organi e ghiandole. La linfa lavora come un sistema ad albero e una volta stimolato rilascia una certa tossicità portandosi via blocchi di linfa. Per questo si suggerisce di bere acqua dopo ogni massaggio dei neurolinfatici.
Come si è visto, il sistema linfatico funziona in maniera naturale con le contrazioni delle fibre muscolari e in maniera artificiale con la stimolazione di questi riflessi. La linfa muovendosi porta via acidità, congestioni, ormoni, grassi fuori dai tessuti nel processo di digestione.
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